Dall'antica Grecia ai giorni nostri: il Cirò Rosso
Dopo un viaggio che ci ha riempito il cuore dei profumi e colori della meravigliosa Calabria, abbiamo portato con noi l'aroma dei suoi vini per raccontarvelo oggi in questa pagina.
La storia della vitivinicoltura Calabrese ha origine nella civiltà della Magna Grecia, ed in epoca più recente non ha ricoperto una posizione di rilievo nel panorama enologico italiano, anzi per molti anni questa regione ha fornito solo vini da taglio sia ai produttori italiani che esteri, essendo la sua produzione caratterizzata per la colorazione intensa ed il grado alcolico elevato. Attualmente la situazione è cambiata e la tenacia dei viticoltori calabresi ha fatto sì che siano stati altamente valorizzati i numerosi vitigni autoctoni con realtà produttive di tutto rispetto.
In Calabria si contano circa 25000 ettari coltivati a vigneto, in una regione dove solo il 10% della superficie è pianeggiante, il 50% è collinare e più del 40% montana. I vitigni più coltivati sono a bacca nera, e più precisamente sono il Gaglioppo, il Nerello Mascalese, il Nerello Cappuccio ed il Greco Nero, mentre i vitigni a Bacca Bianca sono il Greco Bianco, il Trebbiano Toscano il Montonico e la Guernaccia, ma rappresentano solo il 20% della prodizione enologica totale della regione.
Il Vitigno più rappresentativo è senza dubbio il Gaglioppo da cui si produce il Cirò Rosso: la storia di questo vino risale addirittura ai primi sbarchi dei coloni greci sulle coste calabresi, dove rimasero talmente impressionati dalla fertilità dei vigneti che diedero a questa terra il nome di Enotria, "Terra dove si coltiva la vite" appellativo che venne poi esteso a tutta Italia. Due località calabresi, Crotone e Sibari, situate lungo la costa Ionica, diedero origine alla produzione del Krimisa, l'antenato del Cirò, che diventò il vino ufficiale delle Olimpiadi e probabilmente è stato il primo esempio nella storia di Sponsor secondo l'attuale definizione. Per tradizione, infatti, questo vino veniva offerto agli atleti che tornavano vincitori dalle gare olimpiche, e questo rito è stato ripetuto in occasione delle olimpiadi del Messico del 1968 dove tutti gli atleti partecipanti hanno avuto la possibilità di gustare il Cirò come vino ufficiale.
In Osteria Monte Baldo questa settimana vi presentiamo, Con la versione "Etichetta Vintage", il Cirò Rosso Classico Superiore Scala, prodotto in edizione limitata in sole 4.000 bottiglie, la famiglia Scala ci riporta magicamente indietro nel tempo utilizzando la loro etichetta storica progettata direttamente dal nonno di Francesco Scala, alla fine degli anni Cinquanta. Parliamo di un progetto autentico, disegnato, all'epoca, interamente a mano con l'aiuto dei familiari, privo dei moderni strumenti che oggi aiutano i vignaioli ad esprimere i valori che si celano dietro al loro vino attraverso le loro etichette. Francesco ha voluto recuperare questa bellissima etichetta, in uso fino agli anni settanta per rimarcare l'identità storica della cantina di famiglia e la loro completa dedizione alla coltura dei vitigni simbolo della Calabria.
Il Cirò Rosso Classico Superiore 2013 di cantina Scala è uno dei classici rossi del Sud da non perdere, un Gaglioppo in purezza che vi lascerà esterrefatti. Alla vista si presenta di un profondo rosso granato. Al naso trionfa un bouquet variegato ed intenso: mela granata, liquirizia ed anice stellato si uniscono a profumi più pungenti di semi di finocchio, bacche di ginepro e petali di viola essiccati. Al palato si dimostra ricco con una trama tannica presente ma non invadente, che dimostra tutta la sua personalità. Le bacche e le fragole di bosco completano un gusto di infinita piacevolezza.
Vi consigliamo di degustarlo con un secondo a base di carne saporito e speziato come la nostra favolosa Pastissada de Caval.
